Era il 1851 quando Giovanni Preti, geniale pasticcere e lungimirante imprenditore fondava la sua pasticceria e liquoreria in piazza Portello nell’antico centro storico di Genova.
Un successo immediato: la qualità dei dolci, la posizione centralissima ne fecero una delle botteghe di riferimento e pare che anche Giuseppe Mazzini e Giuseppe Verdi frequentassero i suoi locali. Giovanni Preti diventa stimato dagli imprenditori genovesi e dai suoi diretti concorrenti che nel 1892 lo eleggeranno Presidente della Associazione Generale fra Confettieri, Pasticceri, Droghieri ed affini di Genova e Circondario.
Ma il nome Preti è soprattuto legato ad alcuni prodotti che sono diventati simbolo di genovesità.
Prima fra tutti la Sacripantina. Questa elegante “Delizia”, così registrata nel 1929, dalla forma bombata era, ed è tutt’oggi, composta da sottili dischi di leggero pan di spagna spruzzati di marsala e alternati a strati soffici come il burro. La Delizia Sacripantina viene ricoperta da una leggera pioggerellina di pan di spagna sbriciolato, ma il suo prezioso segreto non sarà mai svelato.
Ancor di più il Sacripante. A metà dell’800, anticipando le logiche di marketing Preti si mise alla ricerca di un nome per il dolce che aveva creato. Dopo una lunga meditazione decise di chiamarlo Sacripante. Il nome prende spunto dal protagonista de l’Orlando Furioso e dell’Orlando innamorato. Sacripante è il re saraceno dei Circassi, innamorato della bella Angelica ed è anche l’appellativo con cui venivano apostrofati, in dialetto, i monelli dei vicoli. Il Sacripante trovò un immediato consenso diventando icona dell’alta pasticceria Genovese.
Ma tra prodotti della Preti Dolciaria si trovano tutte le ricette tradizionali liguri: i bis-cotti del Lagaccio, il Pandolce nelle sue declinazioni alto e basso, i Coccobon, i canestrelli… impossibile citarli tutti. Così come è impossibile in un breve articolo condensare 170 anni di storia che sono invece ben illustrati nel volume “Se scrive Zena… si legge Preti!”, richiesta anche da OMI – Osservatorio italiano per lo Studio e la Conservazione delle Monografie Istituzionali d’Impresa – dell’Università di Verona e dall’Archivio Storico della Pubblicità di Genova. Voluto fortemente da Angela Gargani, dal 2017 Amministatore Delegato dell’azienda che ha svolto personalmente un’imponente lavoro di ricerca nell’archivio aziendale è stato presentato durante la Mostra che si è tenuta presso il Palazzo della Borsa in Via XX settembre a Genova dal 12 al 21 novembre 2021.
Nelle oltre 160 pagine la storia della Preti è accompagnata da immagini d’epoca dei locali di Genova, delle splendide confezioni realizzate dal 1851 e di tanti aneddoti su come sono stati realizzati i dolci diventati icona. Tanti i personaggi che hanno voluto dare un’attestazione di stima al suo interno: il capitano storico del Genoa Claudio Onofri e una bandiera della Sampdoria come Enrico Nicolini, Eraldo Pizzo, mito della pallanuoto italiana, Antonio Ricci, autore di Striscia la Notizia, Franco Gatti che tutti conoscono come il Baffo dei Ricchi e Poveri, l’attrice Carla Signoris… Anche il Cardinale Angelo Bagnasco, il cui padre ha lavorato in Preti, ha lasciato la sua testimonianza.
E non manca il Sindaco Bucci, che è intervenuto all’inaugurazione della mostra (si può considerare un esperto) rendendo omaggio a 170 anni di storia imprenditoriale. E permetteteci di aggiungere che la stampa del volume è stata curata dallo stabilimento grafico della nostra casa editrice. Ma l’azienda non vive del passato e tra il 2020 e il 2021 sono cambiate le confezioni di tutti i prodotti con un nuovo e ammiccante packaging. E’ stato rivisto il logo aziendale che è tornato ad ispirarsi a quello riprodotto sulla carta da lettere delle Pasticcerie di Piazza Portello e Via XX Settemrbee e che accompagnerà l’azienda nelle nuove sfide del futuro. Per maggiori info www.pretidolciaria.it.