Una cucina creativa dove non te lo aspetti, tipo un negozio dove si vendono surgelati, di qualità, non c’è dubbio, ma sempre surgelati, ancora oggi visti con un pizzico di pregiudizio da chi cerca una cucina a chilometro, se non 0, almeno a chilometro più vicino possibile. La sfida, difficile, non c’è che dire, la lancia Sottozero di Savona, che nei suoi locali di via Nizza 62 rosso, propone una serie di show cooking con chef, cuochi, osti, chiamateli come vi pare, sono comunque gli ambasciatori del gusto. L’appuntamento più vicino è quello di martedì 14 maggio, alle 20, con lo chef Stefano Pagani.
Il menù , al momento solo letto, è goloso: dolce crudo di gambero, burrata, pane e mandorle; moscardini all’Amatriciana su vellutata di ceci; baccalà e carciofi; dolce a sorpresa. La prenotazione è obbligatoria allo 019862468, la quota di partecipazione è di 15 euro.
LO CHEF
Stefano Paganini è un giovane chef che esercita con grande passione la sua professione riuscendo a trasmettere il suo entusiasmo a chiunque lo conosca.
Nato ad Alba nel 1980, Stefano cresce a Neive, un piccolo paesino delle Langhe, dove, fin da piccolo, ha la fortuna di entrare in contatto con il mondo della ristorazione e della pasticceria.
Grazie alla nonna Marianna, muove i primi passi in uno dei primi ristoranti stellati piemontesi, La Contea. Pulendo la verdura, incontra e conosce i più importanti uomini colti di Neive, come Romano Levi, Cardino e Giacosa.
Questo tumulto innovativo e rivoluzionario in campo ristorativo, vinicolo e culturale risveglia in Stefano una passione innata per la cucina, portandolo ad iscriversi alla scuola alberghiera nel Castello di Barolo e a lavorare nei weekend nell’Osteria Italia di San Rocco Seno D’Elvio dello Zio Franchino, locale alla moda, fuori dagli schemi, con una cucina sana e genuina.
Finita la scuola, il telefono squilla: è la chiamata che cambierà la sua vita. Dall’altro capo, un giovane Davide Palluda, del ristorante All’Enoteca di Canale, in cerca di un aiuto in cucina. Stefano accetta e viene accolto non tanto come dipendente, quanto come un fratello minore a cui trasmettere la tecnica, l’entusiasmo, la passione e la costanza che un vero cuoco deve possedere.
La loro collaborazione dura 14 anni, in cui non mancano stage e collaborazioni importanti, presso Fabio Granata a Lodi o al Castel Coltz da Gunter Picolurarz.
Nel 2002, è proprio Palluda che incoraggia il giovane a spiccare il volo e a mettersi in gioco con la gestione della cucina di un nuovo agriturismo a Canale, Villa Tiboldi, affidatogli dalla Famiglia Damonte. Un’esperienza nuova in cui Stefano inizia a camminare da solo, occupandosi non solo della preparazione dei piatti, ma anche del personale, dei fornitori, del menù, delle pubbliche relazioni. Quattro anni impegnativi, ma ricchi di risultati e riconoscimenti contrassegnati anche dal matrimonio con Giada. Nel 2006 Stefano torna All’Enoteca trovando una realtà evoluta e trasformata dove è necessario riconquistare la fiducia, acquisire nuove tecniche di preparazione e rimboccarsi le maniche. Con questo “corso di aggiornamento” Stefano completa la sua formazione. Nel 2010, con la nascita della piccola Mia e il supporto della moglie Giada, decide di rimettersi di nuovo in gioco nel borgo di Magliano Alfieri, all’interno del Castello. Nasce così STEFANO PAGANINI – Alla Corte degli Alfieri, grazie alla passione e all’amore di Stefano per la cucina e a Giada e Mia, le sue ancore e i suoi aquiloni.