Laigueglia e il mare: due vite in simbiosi

“Accoccolati ad ascoltare il mare, quanto tempo siamo stati…senza parlare”

Ok, passatemela, so benissimo che siamo a rischio carie, però… però la spiaggia di Laigueglia, in estate soprattutto, ma non sottovalutate l’inverno, è questo: una lei, un lui, la luna, i gabbiani, la sagoma della Gallinara da una parte, la maestosità di San Matteo a dominare, compiacente, Cupido che gioca a rimpiattino. Troppo? Forse per chi non conosce la magia di un borgo con una storia “povera”, è vero (ci sono passati e fermati i romani, da qui il nome, Aquila, dalle insegne romane, stretta però, come Alassio del resto, dalla potente Albium Ingaunum, Albenga per dirla semplice, che sino al Mille o poco più detta legge in zona), ma oggi piena di un fascino speciale. Un paese di pescatori, ma anche di grandi uomini. A Laigueglia, infatti, nasce G.B. Libero Badarò, botanico, fisico, giornalista, benefattore, repubblicano emigrato e naturalizzato in Brasile dove troverà la morte per le sue idee. Laigueglia gli ha dedicato la passeggiata e una targa, ma sarebbe ora di rendergli omaggi di altro valore. Sulle sue colline, a Colla Micheri (vabbè, siamo già nel Comune di Andora, ma non stiamo a litigare per questo) riposa Thor Heyerdahl, il grande navigatore e antropologo norvegese, che nell’antica torre di avvistamento aveva allestito lo studio dove progettava le sue esplorazioni, le sue avventure in Polinesia e all’Isola di Pasqua, e dove ha voluto fosse conservata l’urna con le sue ceneri. «Di confini non ne ho mai visto uno. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone», la sua frase passata alla storia. Laigueglia, insomma, uno dei pochi borghi di pescatori di Liguria, una regione che il mare lo ha sempre visto come via di comunicazione, non come terreno per sfamarsi.

E a Laigueglia, per sfamarsi e guadagnare, si pescavano e si lavoravano le “bughe”, le si friggevano, le si conservavano sotto aceto e le si inscatolavano in latte per essere spedite nelle città del Nord Italia, una storia, quella delle “cuxeie”, qualche cosa in più di friggitorie, qualche cosa in meno di fabbriche, durata sino alla fine degli Anni ‘60. Una storia di gusto che ha preso il testimone in alcuni ristoranti di eccellenza, dal Vascello Fantasma di patron Angelo Marchiano, mito degli Anni ‘70 con Enrico Bergia in cucina, fatto rivivere oggi, a novant’anni, da Angelo che ha chiamato alla guida lo chef Stefano Rota, al nuovo e sorprendente La Sosta, per arrivare al Pirata, trasformato dal giovane “Luca” Pirata da pizzeria a ristorante gourmet. E chiediamo scusa agli altri. Con una particolarità difficile da riscontrare in altre realtà liguri: Laigueglia è un borgo piccolo, raccolto, sono tutti amici, difficile trovare rancori. E allora ecco che un grande cittadino onorario di Laigueglia, Carlin Petrini, ha scritto quel che rimane stampato su un cartello di uno dei tanti moli: «Il turismo del futuro? Parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza». Ecco, Laigueglia sta seguendo il consiglio del fondatore di Slow Food, ed ecco allora che lo scorso settembre ha salutato l’estate con una grande cena, gourmet, sulla spiaggia coinvolgendo molti operatori.

Torniamo al borgo, alle sue piazzette. «… il viaggio finisce a questa spiaggia / che tentano gli assidui e lenti flussi …», scriveva Eugenio Montale. La spiaggia confina, quasi entra nel borgo, quasi a legare la sua storia, un borgo di pescatori, di cercatori di corallo (una ricchezza, nei tempi antichi, basti pensare a Cervo e alla sua chiesa costruita dai corallini, e Laigueglia non è da meno). A Capo Mele, a metà tra la marinara Laigueglia e l’allora agricola Andora, il santuario dei corallari catalani che frequentavano la Riviera (mai dimenticare i rapporti tra Liguria e Spagna!) sorveglia da secoli la spiaggia di Laigueglia, con ex voto di naviganti e pescatori. A sorvegliare Laigueglia, la sua spiaggia, c’è anche il torrione, ultimo rimasto di tre torrioni di avvistamento, baluardo alle invasioni saracene, che ancora ricorda come nel 1543 Laigueglia fu attaccata dal Barbarossa e solo tre anni più tardi, nel 1546 saccheggiata dal corsaro barbaresco Dragut, che catturò tutti gli abitanti, liberati mesi dopo dal capitano Giuliano Berno. Una ferita ancora aperta, diventata leggenda, con la rievocazione storica dello “Sbarco dei saraceni” ripetuta, goliardicamente, ogni anno. E proprio tra le manifestazioni come dimenticare “Queste piazze davanti al mare”, rassegna musicale di alta qualità, o il Percfest, che fa ritrovare nelle piazzette i migliori jazzisti e percussionisti internazionali. E ancora le tante (dal Salto dell’Acciuga a San Matteo) manifestazioni che fanno sposare il gusto, il sapore ligustico, tra mare e terra. Da qualsiasi parte si indirizzi lo sguardo, non si può sfuggire ai due campanili, sormontati da cupole in maiolica colorata, della chiesa di San Matteo. Le due croci che svettano in cima ai campanili seguono le direzioni del maestrale e del libeccio.

La parrocchiale è il monumento barocco che più rispecchia la storia del paese: la posa della prima pietra della nuova chiesa si ebbe nel 1715, quando la pesca corallina era al culmine e la popolazione poteva permettersi di ampliare il vecchio oratorio dedicato a San Matteo, la cui fondazione risale, forse, al IV secolo. La chiesa nella sua forma attuale è frutto di successive trasformazioni avvenute tra il 1754 e il 1783, e di un ulteriore restauro dopo il terremoto del 1887.

Ma Laigueglia è anche mondanità (come dimenticare la Suerte, più di mezzo secolo di una discoteca che ha visto passare nomi come Gloria Gaynor, giusto per dirne una), birrerie, locali che animano il centro storico. E sport, ciclismo soprattutto. Tutti parlano della Milano-Sanremo come della corsa che apre la stagione, ma in effetti, prima della Classicissima, si parte con il Trofeo Laigueglia, una classica che oggi porta una decina di giorni su due ruote, con gare ed eventi dedicati a dilettanti, mtb e via dicendo. E che dire degli sport acquatici, anche quelli strani? A Laigueglia ci sono i kayak trasparenti per osservare i fondali e la nuova passione del fitness: la marcia acquatica lungocosta, un vero must!

La Cascina Praiè

In località Colla Micheri, proprio al confine con il Comune di Andora e vicino alla Casa di Thor Heyerdahl si trova la Cascina Praié, alla quale vale la pena dedicare una visita quando si soggiorna a Laigueglia. La splendida vista verso Capo Mele che si può godere dalla sala degustazioni vi farà apprezzare ancora di più i vini prodotti. Cascina Praié è orientata alla produzione dei più noti vini bianchi liguri, Pigato e Vermentino, ma anche al riutilizzo di alcune antiche varietà locali meno note come la Lumassina e il Barbarossa (rosato naturale).  I vini rossi sono invece basati sulla Granaccia ed il Rossese, ma nel sito di Cervo sono in produzione altre varietà a bacca rossa ben adattabili al clima mediterraneo. La vinificazione e lo stoccaggio del vino avviene in serbatoi di acciaio inox collegati ad una centrale che permette di programmare le temperature adatte alle diverse fasi di lavorazione ed alle diverse tipologie di vino ed è anche presente una botte in legno utilizzata per i vini più pregiati. Inoltre è in fase di sperimentazione l’affinamento in Clayver, un innovativo contenitore realizzato in un particolare tipo di Gres omogeneo e compatto. Le visite possono essere organizzate per piccoli gruppi su appuntamento e la filosofia di accoglienza, orientata alla totale apertura, consente agli interessati anche di visitare le aree di produzione. Nel periodo estivo (maggio – settembre) la cantina rimane aperta nelle ore pomeridiane (17-19), nello stesso periodo durante i fine settimana (venerdì e sabato sera) si organizzano degustazioni di cibo e vino individuali o per gruppi fino a 15 persone. La prenotazione delle degustazioni può essere fatta via email o contattando i numeri 339.3462246 oppure 340.5052521.

Contatti:

Azienda agricola Cascina Praiè
Loc. Colla Micheri – Strada Castello 20 – 17051 Andora (SV)
Tel. 019 602377 – Fax. 019 602377
www.cascinapraie.com – praievino@alice.it

Stefano Pezzini

Ti potrebbe piacere anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *