Quando, questa estate, la Regione Liguria ha finanziato chilometri di “red carpet” (e oggi, in pieno inverno, un chilometro di tappeto rosso nasconde il selciato del budello di Alassio, vero centro commerciale a cielo aperto come genialmente raccontava anni fa Pino Maiellano, uno che di commercio e turismo ci “acchiappa”) qualcuno, chi scrive per primo, ha subito storto il naso. Non perchè l’idea fosse sbagliata, ma c’era qualche cosa che non lo convinceva, così come non lo convincevano le polemiche “a prescindere”. Marco Gagliolo, geniale folletto andorese che in tutte le stagioni dell’anno (d’estate soprattutto) carica nel bagagliaio della sua auto una ventina di mortai in marmo e altrettanti pestelli in legno d’ulivo per andare in giro per sagre ed eventi enogastronomici ad insegnare a grandi e piccini come fare il vero pesto ligure (ok, i puristi direbbero genovese, ma non stiamo a sottilizzare), ha fugato, al vecchio cronista, i suoi dubbi: ma perchè scimmiottare e copiare Los Angeles, i divi del cinema, le star dell’effimero quando abbiamo una star senza tempo, il basilico, protagonista del pesto, certo, ma anche dei sughi, dei profumi, dell’aria di Liguria. Ed ecco, allora, quel che dice Marco Gagliolo: “Dopo aver letto le infinite diatribe sul “red carpet” della Regione, del suo utilizzo e dei costi, mi è venuto spontaneo una riflessione: probabilmente l’iniziativa era giusta ma con modalità sbagliate. L’idea di collegare delle eccellenze liguri è giusta, il sistema è importante, ma il collegamento deve essere realizzato con qualcosa di diverso e originale, di conseguenza il pensiero è andato sul basilico, vero valore aggiunto dell’essere Ligure e del suo derivato “il pesto al mortaio. Non voglio padrini politici perchè il nostro grosso limite è che un’idea politicamente proposta diventa in automatico avversa dalla sponda opposta. Penso, quindi, che nell’area antistante i nostri stand istituzionali realizzati nelle varie fiere a livello nazionale, europeo o mondiale debbano avere davanti il Baxeico Carpet”. Marco prosegue con l’idea, che il vecchio cronista sposa, di devolvere all’ospedale Gaslini le eventuali royalty. L’idea, la sfida è lanciata. Speriamo che la Regione raccolga il guanto.