“Del bicchiere mezzo pieno, quando nella vita conta lo sguardo”, è il titolo del libro che Paolo Massobrio ha scritto e pubblicato nel 2020. Il volume raccoglie i ritratti di cinquanta personaggi che hanno saputo cambiare la propria strada grazie a uno sguardo positivo sulla vita e sul lavoro, la cui esperienza umana e professionale si è intrecciata con quella di Paolo Massobrio, giornalista attivo da oltre trent’anni nel mondo del gusto. Verrà presentato domani, giovedì 15 giugno, all’Enoteca Regionale di Ortovero alle 21. L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dalla delegazione Fisar di Imperia e Savona guidata da Ivano Brunengo. A chiacchierare con Paolo Massobrio sarà Stefano Pezzini.
Partendo dalla domanda su quale piega possa prendere la vita, “Del bicchiere mezzo pieno” (Comunica Edizioni – pag. 208 € 18), propone un vero e proprio viaggio nella storia enogastronomica degli ultimi 35 anni raccontando gli incontri di Massobrio con personaggi che hanno lasciato il segno, appartenenti al mondo del vino, della terra, del giornalismo, dell’arte e della religione. Alcuni, la maggior parte, ancora in vita; altri non più con noi, ma ancora capaci di dettare, con il proprio sguardo nel presente, una via per cambiare le cose. Chi sono i protagonisti? Si comincia dal Maestro Luigi “Gino” Veronelli ai grandi produttori piemontesi come Angelo Gaja e Giacomo Bologna, da Antonio Ricci a Bruno Lauzi, da Giacomo Poretti a Mago Lino.
Ogni incontro narrato, anche dietro le quinte dell’ufficialità, diventa così una provocazione, talvolta qualcosa che ha dell’inaspettato e della sorpresa, per cui il bicchiere di vino con ognuno, alla fine, risulta sempre mezzo pieno. Anche perché tutti quegli sguardi, che hanno dato colore alla vita stando sul terreno dell’amicizia, parlano di genio e di speranza, di attaccamento alla vita e di cambiamento, fino ai giorni nostri.
“Grazie ai lunghi mesi di silenzio e riflessioni che hanno caratterizzato la primavera del 2020 – spiega Massobrio nell’introduzione – ho compreso quanto nella vita conti lo sguardo, ossia come uno guarda un bicchiere: può essere mezzo pieno oppure mezzo vuoto. Che può anche voler dire: c’è chi si accontenta e chi non è mai sazio. Ma anche qui il tema, se non resta sulla superficie, non è mai quantitativo, ma di sostanza”.
Significativa, in questo senso, è la carpa Koi raffigurata in copertina, che prende ispirazione dalla cultura giapponese e che, come afferma anche Tomas Navarro in Wabi Sabi, “Rappresenta la solidità degli ideali e la volontà di concretizzare gli obiettivi: il suo esempio spinge gli uomini a coltivare valori come la pazienza, la forza, il coraggio, la capacità di mostrarsi resilienti e di superare gli ostacoli”