Fontanacota: vini e bollicine delle Alpi

Una giornata di degustazione a Ponti di Pornassio per conoscere il nuovo nato di Fontanacota: uno Spumante metodo classico  di Ormeasco che si appresta a diventare la rivelazione dell’estate.

Ritorno sulle mie strade un tempo percorse: sulla statale 28 che collega Imperia al Piemonte, subito sopra Pieve di Teco la “capitale della Valle Arroscia”, prendo il bivio verso i luoghi più amati, quelli ai piedi delle Alpi. Solo chi conosce questo tratto di Liguria sa che, in meno di cinquanta chilometri, partendo dal mare, si raggiungono quote di 2.200 metri e oltre.

Attraverso tratti di boscaglia, un pascolo di mucche che trascorre qui la stagione invernale in attesa della transumanza verso il Monte Saccarello o il Fronté, si arriva a Ponti di Pornassio, un borgo le cui case in pietra sono costruite direttamente sulla roccia del canyon scavato dal fiume Arroscia, che in questo suo tratto iniziale è spesso impetuoso. Borghi antichi, tenaci, borghi che non si piegano agli eventi, autentici, misconosciuti, e che invece vale la pena scoprire per capire di più dello straordinario territorio che è l’entroterra di Imperia.

All’uscita del borgo si trova la cantina dei fratelli Fabio e Marina Berta nata in Val Prino, a ridosso di Imperia, nella località Fontanacota, che ha dato il nome all’azienda. La nuova realtà familiare nasce nel 2001, nella cantina ricavata al piano terra di una casa d’epoca a Ponti di Pornassio con una produzione annua di quarantamila bottiglie. Ora in azienda stanno entrando i figli dei due titolari.

La struttura aziendale di Fontanacota si compone attualmente di due distinte tenute, la più grande situata in Val Prino, Fontanacota, dove si coltivano Vermentino, Pigato, Rossese e Granaccia, mentre l’Ormeasco ed il Moscato, sono coltivati qui a seicento metri di altezza. Basta chiudere gli occhi e immaginare i nastri di terrazzamenti e filari che corrono a precipizio, protetti dalle Alpi che fanno da barriera ai venti freddi provenienti dal vicino Piemonte e dalla Francia e accarezzati dalla brezza marina che si incanala nella valle. Viticoltura eroica quella portata avanti dalla famiglia Berta, dove è completamente assente la meccanizzazione e le operazioni in vigna sono quasi tutte effettuate a mano.

Prima di procedere alle degustazioni è obbligatoria però una visita in vigna: passeggiando tra i filari di Ormeasco e Moscato sono presenti roseti dai colori accesi, erbe officinali… un luogo di immensa pace e dalla spettacolare vista che si perde fino al mare.

La sala di degustazione al primo piano mantiene intatto lo stile dell’intero fabbricato dell’epoca, dove il centro della vita familiare era la cucina: un camino, l’odore della legna che arde, ci accompagnano nella degustazione. Qui, percependo la passione che hanno Marina e suo figlio, ogni volta che si parla di un vigneto da impiantare o di un nuovo vino da imbottigliare mi vengono in mente le parole sentite pronunciare in una blasonata cantina delle Langhe chiacchierando davanti ad un vino importante: “Per fare un vino ci vuole la vita di una persona”. Potrei aggiungere “… di una famiglia.”

Ecco mostrarsi la novità della cantina: Libellulablu uno spumante metodo classico da uve Ormeasco; affascinante l’etichetta dove primeggia la damigella d’acqua, che sembra invitare ad entrare nella bottiglia ed ammirare il persistente e fine perlage. E la bollicina nel bicchiere sembra danzare come la libellula sul filo dell’acqua, staccandosi dal fondo del calice con catenelle veloci ed esplosive, sinuose nel loro risalire le pareti del bicchiere.

Nonostante il vitigno sia a bacca nera, la vinificazione rispecchia totalmente quella “in bianco” donando al vino un colore giallo paglierino brillante, che riflette la luce come una coltre di neve lambita dal sole delle montagne soprastanti. Con questo vitigno di partenza, sono convinto che ci si possa spingere oltre i 24 mesi sui lieviti di questa prima annata. Il naso ricorda profumi tipici di montagna, il fiore di sambuco, il fieno e in sottofondo frutta di bosco a bacca rossa, con una leggera nota iodata; tutto in equilibrio come il volo della sua “madrina”. In bocca è morbido, con una buona piacevolezza della spuma, una buona acidità e sapidità, sorretto da una discreta persistenza aromatica. Ottimo come aperitivo e per antipasti che abbiano bisogno di sgrassare la bocca; lo azzarderei con una focaccia al formaggio o a dei frixoi di baccalà. Un vino che alla sua prima uscita ha già avuto significativi riconoscimenti.

Altro vino di punta della cantina è senza dubbio il Vermentino: i vigneti insistono nei terreni storici di famiglia, in Val Prino, luogo dove si respira mare e il vitigno trova il suo ambiente ideale in suoli calcareo argillosi. Dopo la vinificazione, riposa in acciaio sulle fecce fini con frequenti “batonnage” e conseguente aumento della sensazione di masticabilità e migliore sviluppo di alcuni aromi. Nel bicchiere ha un colore giallo paglierino con riflessi verdolini, anche per la gioventù del vino. L’impatto aromatico è sorprendente: profumi delicati si susseguono come in una declinazione, fiori bianchi (tiglio e sambuco), erbe aromatiche, frutta a polpa bianca, agrumi, accenni di frutta esotica e una nota marina che li accompagna. In bocca è incisivo, equilibrato, con aromi fruttati molto persistenti, una bella spinta acida e sapida che sorregge la beva. Vino pluripremiato nei concorsi enologici, ben si sposa con antipasti di pesce (insalata di polpo e patate, acciughe al verde e fritte) ma anche con primi piatti di mare.

Rimanendo nel Vermentino, ecco il Superiore Barbazenà dal color giallo paglierino intenso con riflessi dorati. Vinificato e affinato in barrique per 12 mesi con frequenti rimontaggi per rimettere le fecce in sospensione, presenta aromi complessi con note di bucce di agrumi, frutta a polpa gialla, frutta tropicale, fiori dolci, erbe aromatiche e sentori minerali. All’assaggio sorprende per l’eleganza, un’entrata sapida ed un ritorno strutturato e complesso, equilibrato tra le parti morbide e dure, sorretto da una ottima persistenza.

Il Pigato, coltivato sempre nelle vigne nell’entroterra di Imperia, colpisce per il suo colore paglierino intenso, con aromi di agrumi, pesca, banana, la freschezza della polpa della frutta piena, camomilla, un sorso agile, vivace, fresco, sapido e il classico finale ammandorlato. Vino molto elegante e persistente. Davvero un vino buono!

Una gradita conferma il Moscato Lamantide, Moscato bianco in purezza coltivato a Pornassio ad una altitudine di 500 metri slm, dove le escursioni termiche si fanno importanti per la concentrazione aromatica e per sviluppare una buona acidità. Sentori balsamici di menta, salvia, citronella, con note fruttate di melone, susina e pesca bianca, mela verde, note agrumate di pompelmo rosa e frutta esotica. Al gusto risulta secco, con un residuo zuccherino appena percettibile, morbido, fresco e sapido. Un buon connubio con il sushi, il coquillage, il pollo al curry.

Non nego di avere un debole per la vinificazione in bianco dell’Ormeasco, quindi la versione Sciac-trà. Questo è uno dei miei preferiti: dal colore rosa corallo, dall’ampio bouquet fruttato e floreale, dove prevale la rosa e la ciliegia che ritorna anche nel sorso che resta fruttato fino alla fine. Intenso, sorretto da una buona acidità e sapidità. Un ottimo accompagnamento con la pizza, con la tipica farinata ligure o piatti di pesce leggermente “sporcati” di pomodoro. Un vino che non smetteresti mai di bere. Che piacere!

Finiamo la giornata con l’Ormeasco Superiore, vino prodotto da uve ormeasco proveniente da piante anche centenarie. Dopo la fermentazione e la successiva malolattica, il vino viene affinato in botti di rovere: al naso spicca la frutta rossa con ciliegia, lampone e fragolina di bosco, un floreale di viola selvatica, una leggera nota speziata e accenni di boisè. In bocca si presenta di corpo e caldo, morbido con un tannino non invasivo ben in armonia con la frutta matura ed una buona acidità.

Esco felice, non prima di aver fatto roteare il vino attraversando lo sguardo verso i monti, risplendenti nel calice e che, in simbiosi con il mare, caratterizzano i nostri vini e il nostro territorio in perfetta armonia.

Per informazioni e degustazioni: Azienda Agricola Fontanacota – Strada Provinciale, 137, 18024 Pornassio IM – Tel. +39 333 980 7442.
www.fontanacota.it – info@fontanacota.it

Franco Demoro

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