Ceriale: di colture e di culture

Colture e culture, basta una vocale per cambiare significato, ma a Ceriale il cambio di vocale non significa contrapposizione, piuttosto narrazione.

Colture, quelle agricole della sua piana, la stessa di Albenga, culture, quelle che ogni anno si confrontano a Peagna durante la più antica e prestigiosa rassegna libraria della Liguria. Nel mezzo il turismo, l’artigianato, i cantieri navali che un tempo raccoglievano maestri d’ascia tra i più apprezzati del Mediterraneo. Ceriale è uno scrigno di storia, storie, bellezze e fascino che, molto spesso rimangono nascoste, fagocitate dal turismo balneare che nel dopoguerra ha prodotto ricchezza e che oggi ha il fiatone in tutta la Riviera.

Eppure basta fare quattro passi nel suggestivo centro storico o sulla larga, lunga e ariosa passeggiata per capire quante potenzialità abbia questa cittadina che si tuffa nel mare e nella storia. Di sicuro, lo dicono i reperti, è stata insediamento romano che le avrebbero dato il nome, ma qui c’è un dubbio. Il suo nome deriva dai consoli romani Onicius Cerialis e Quinto Petilio Cerialis, che avrebbero qui svolto la loro missione, o invece deriva dal fiorente mercato dei cereali al punto di aver realizzato un tempio dedicato alla dea dell’agricoltura Cerere?

Mistero non risolto, ma tutto sommato ininfluente. Torniamo a fare quattro passi tra centro storico e passeggiata a mare. Colpisce, nella grande piazza un tempo agorà, il possente bastione, il “Torrione” per i cerialesi, edificato nel 1563 dai genovesi che erano subentrati ad Albenga nel controllo del paese. Avrebbe dovuto proteggere il borgo dalle incursioni turche e barbaresche, ma così non fu. Nella notte tra il primo e il 2 luglio 1637 Ceriale visse il suo dramma che ancora oggi viene narrato. I pirati, al comando del comandante algerino Ciribì, misero a ferro e fuoco il borgo cerialese. Alla devastazione della chiesa dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Eugenio, seguirono l’uccisione di una trentina di abitanti e il rapimento di almeno trecento persone che furono portate prigioniere in Algeria. Nacquero le “confraternite del riscatto” incaricate dai familiari dei prigionieri per pagare il riscatto chiesto dai pirati per rilasciare i prigionieri.

Dal mare, però, non arrivarono solo tragedie. A remi, su piccoli gozzi costruiti sulle spiagge della costiera salernitana, a Cetara, arrivarono nei primi decenni del secolo scorso alcuni pescatori che, tra Ceriale e Borghetto Santo Spirito, trovarono accoglienza, simpatia, spesso amore al punto di trasferirsi definitivamente dando vita ad una comunità ancora oggi fiorente e che ha dato vita a scambi attuali di visite culturali e di gusto. Quest’anno il “gemellaggio” tra Ceriale e Cetara ha la data del 22 e 23 giugno. Mostre fotografiche e chiacchierate culturali si ripetono come ogni anno e, come ogni anno, il clou è la “spillatura” della colatura di alici, una eccellenza cetarese che coinvolge sempre i presenti, vuoi perchè racconta una storia antica, vuoi perchè ricorda la tradizione del mare che, in questo caso, diventa ponte di culture e sapori. Sapori che Ceriale ha e ricorda attraverso le sue antiche eccellenze, non solo quelle agricole, che stanno diventando De.Co.

A cominciare dai canunetti, sfoglie leggere, ottime da mangiare da sole, ma che vengono anche accompagnate da confetture e creme. Il nome, secondo la leggenda, deriva dal passaggio di Napoleone e del suo esercito in Riviera. La ricetta dei canunetti, infatti, sembra risalire alla fine del ‘700, i pochi elementi utilizzati tradiscono una origine sicuramente povera, le cialde arrotolate assomigliavano ai cannoni che venivano trasportati dai soldati francesi che erano sistemati nei bivacchi tra Ceriale, Borghetto e Loano. Assomigliavano alle bocche da fuoco, certo, ma erano più piccoli, canunetti, appunto. E che dire del pesto cerialese, fatto con i pinoli che prima vengono tostati? Una bontà.

La cultura, si diceva. E allora eccoci a Peagna, soleggiata frazione collinare, diventata famosa per la sua rassegna “Libri di Liguria”, appuntamento annuale (voluto, oltre 40 anni or sono, dagli indimenticati e indimenticabili monsignor Fiorenzo Gerini, parroco della frazione e da Franco Gallea, un gigante della cultura ligure e non solo) organizzata dagli Amici di Peagna che, accanto alla rassegna annuale, che caratterizza il borgo e l’anfiteatro dedicato a Carlin Vacca per l’ultima settimana d’agosto, curano con sapienza e impegno la ricca biblioteca di libri liguri, una delle più complete della regione.

E che ogni anno premiano il libro ligure più bello con il Premio Anthia, dal nome della fonte, misteriosa e suggestiva, che chi passeggia nel borgo si trova all’improvviso davanti, proprio accanto alle sue misteriose grotte… ma questa è un’altra storia!

Stefano Pezzini

IL PARCO ACQUATICO “LE CARAVELLE”

A Ceriale sorge il grande parco acquatico “Le Caravelle”, che con i suoi 80.000 mq di attrazioni e piscine di vario tipo è il più grande della Liguria e uno dei più grandi d’Italia. Oltre a tutti i tipici divertimenti di un acquapark a “Le Caravelle” è anche presente l’area benessere “Sorgente del Kuore”: un percorso che attraversa grotte artificiali e dove ci si può rilassare con getti d’acqua, bagni di vapore, tiepidi massaggi e docce emozionali. All’interno del parco sono altresì presenti svariati bar e ristoranti. Il parco è aperto tutti i giorni dall’8 giugno al 15 settembre 2024, con orario 10:00 – 18:00. Per maggiori informazioni: www.lecaravelle.com

LA CERIALE GOURMET

A cura della redazione

Ceriale offre molto sotto il profilo enogastronomico e nel comune hanno sede aziende che stanno contribuendo all’affermazione del marchio della cucina ligure. Una di queste è sicuramente il Raviolificio San Giorgio che ha qui la sede sia del moderno stabilimento produttivo sia del grande negozio dove poter acquistare direttamente tutti i suoi prodotti. Attivo fin dal 1969 rappresenta in Liguria l’eccellenza e la qualità in termini di pasta fresca. La particolare sfoglia sottilissima, il ripieno fatto di ingredienti selezionati e freschi e la passione per la continua ricerca, sono il vanto dell’azienda. Il raviolifico produce pasta fresca ripiena e pasta liscia corta e lunga, venduta sfusa o confezionata in atmosfera protettiva, procedimento che preserva la qualità dei prodotti freschi per un periodo di tempo più lungo, prolungandone cioè la conservazione. L’attività prevede inoltre la produzione ed il confezionamento anche di pasta secca, in vari formati, trafilata al bronzo. Il catalogo è ricchissimo e naturalmente i ravioli sono il fiore all’occhiello dell’azienda con i ripieni classici della cucina ligure (carne, boraggine e di pesce) che si affiancano a novità come quelli al brandacujun o a specialità di altre regioni.  Sul sito www.raviolificiosangiorgio.it potete scoprirli tutti. Nei negozi di Ceriale ed Andora è possibile apprezzare il prodotto fresco venduto sfuso, che viene pertanto escluso dalle fasi di pastorizzazione e successive. Tali prodotti hanno un periodo di conservazione a temperatura controllata di 5 giorni. Il Raviolificio San Giorgio ha implementato e raffinato nel tempo anche la produzione di specialità gastronomiche, alcune delle quali espressioni tipiche della cucina Ligure, che hanno ottenuto un’eccellente risposta di gradimento da parte dei clienti, fidelizzando anche coloro che conoscevano l’azienda solo per la sua già nota pasta. Il negozio si trova in via Aurelia 224 a Ceriale.

Altra eccellenza di Ceriale – anche se prende il nome dalla vicina città delle torri – è Albenga in Tavola Gourmet. Nata con una particolare attenzione al rispetto della tradizione, ma anche con una straordinaria capacità di interpretare le nuove esigenze del mercato, in pochi anni è diventata uno dei primi produttori italiani dell’Hummus di Ceci, grazie ad una ricetta originale, 100% vegana, che si è ritagliata uno spazio significativo in un mercato che è sempre più attento alla sostenibilità ambientale e che tende a privilegiare il consumo di proteine di origine vegetale. Per la produzione e la commercializzazione di questo prodotto è stato creato il marchio “PerchèNo?!”, presente oggi presso le più importanti catene di distribuzione nazionali. Ma Albenga in Tavola Gourmet, ha dato anche un importante contributo alla promozione delle eccellenze della piana ingauna, come l’Asparago Violetto, il Carciofo Spinoso, il Pomodoro Cuor di Bue e la Zucchina Trombetta. Ortaggi che in questa azienda sono diventati protagonisti di torte salate, frittate, lasagne, quiche, fiori di zucca ripieni e tante altre gustose specialità. «Amiamo utilizzare gli ingredienti della nostra terra – spiega Roberto Sandri, che segue in particolare l’attività del laboratorio – per proporre ai nostri clienti una gastronomia realizzata con materie di prima scelta e senza conservanti». E così Albenga in Tavola Gourmet prosegue ad allargare la gamma della sua offerta attraverso l’impiego di nuovi prodotti del comprensorio savonese: la Zucca di Rocchetta di Cengio, insieme alla Cipolla Egiziana, sono state recentemente selezionate per dare vita ad una sorprendente linea di risotti, torte salate e lasagne. Lo stabilimento si trova in Via Sant’Eugenio 44 a Ceriale dove prenotando sul sito www.percheno.eu si possono passare a ritirare i prodotti o scegliere di farseli recapitare a casa propria in tutta la penisola.

La piana ingauna deve la sua fama alla produzione agricola e a Ceriale ha mosso i primi passi anche la Vigo Gerolamo srl.  Qui Gerolamo ha iniziato nel 1974 la sua attività creando un’azienda che dopo 40 anni esporta le sue piante in tutto il mondo. Dai due ettari iniziali ora l’estensione dell’azienda ha raggiunto la dimensione di 55 ettari tra colture in serra e a pieno campo. Sono oltre 100 le tipologie di piante coltivate che vanno dai fiori alle piante arbustive, dagli agrumi alle aromatiche. L’intera produzione è raccolta in 10 linee tra cui spiccano quelle in confezione Plastic Free. La produzione di piante fiorite in vaso Gerolamo’s Plastic Free è il nuovo progetto che esprime il sentimento comune di orientarsi sempre di più verso l’eliminazione di ogni genere di plastica nell’ambiente. Un vaso in carta compostabile e privo di additivi chimici ha consentito di perseguire questa idea sollecitata dai mercati europei. Metodo di produzione e imballo sono totalmente privi di plastica e realizzati in materiale biodegradabile. La confezione balconiera proposta a marchio Gerolamo’s porta sui davanzali e sui terrazzi i colori e i profumi della Riviera dei Fiori in uno spirito totalmente green e rappresenta il processo di adeguamento all’interno dell’azienda Vigo Gerolamo. Nel frattempo le redini sono passate ai figli di Gerolamo Vigo: Francesca, Paolo e Roberto rappresentano, assumendo come “terza generazione di impresa”, impegni importanti nella parte produttiva, nella commercializzazione e  nel settore amministrativo. Dallo scorso anno, anche la quarta generazione, con la giovane Alessandra prosegue la tradizione famigliare. Per maggiori info www.vigogerolamosrl.it.

Anche l’offerta di ristorazione a Ceriale è ampia e variegata. Se siete alla ricerca di un’esperienza culinaria autentica, tradizionale ma anche innovativa allora l’Ostaia du Mâ è il luogo che state cercando. Situato sul Lungomare A. Diaz l’ambiente dell’Ostaia du Mâ è accogliente e familiare, con un arredamento che richiama le tradizioni marinare della zona. La vista sul mare aggiunge un tocco romantico, perfetto per una cena speciale o un pranzo rilassante. Il personale è cortese e pronto a consigliare i piatti del giorno sfatando lo stereotipo che accompagna l’accoglienza ligure. Il menù offre una varietà di piatti della tradizione ligure, tra cui spiccano i “classici” spaghetti allo scoglio e le trofie al pesto. Il mare è il protagonista del menù tuttavia, ciò che distingue davvero l’Ostaia du Mâ sono le ricette del giorno, preparate con ingredienti freschi che dipendono dal pescato, dalla stagionalità e dall’estro di Chef Andrea Codazzi che dimostra una grande maestria nel combinare gli ingredienti, proponendo piatti che non solo soddisfano il palato, ma sorprendono anche per la loro creatività come le trenette con carciofi e bottarga di tonno, il polpo rosticciato su crema di fave, asparago violetto e polvere di cozze o le capesante con crema di zucchine. Ostaia du Mâ è un ristorante che vale sicuramente la pena visitare se vi trovate a Ceriale o nei dintorni. La combinazione di piatti tradizionali e innovativi, l’attenzione ai dettagli e la passione per la cucina che traspare in ogni portata rendono questo ristorante adatto sia per un pasto conviviale con gli amici che per  una cena romantica. Per info e prenotazioni Tel. 0182 932053. FB: ostaiaduma. Instagram: ostai_du_ma_ceriale.

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