Ortosteria Renè, centro storico di Bastia d’Albenga. Un ristorante, sembrerebbe a prima vista, ma anche un tributo alla storia di Aimone Vio, di BioVio, legata agli affetti e alle tradizioni. Gli affetti sono nel nome Renè, una dedica a Renato, papà di Aimone (che al secolo fa Giobatta, ma nessuno lo conosce con questo nome), che proprio qui aveva creato, negli Anni ‘90, Il Torchietto, una pizzeria-ristorante di grande successo, che prima ancora era dei nonni che qui gestivano l’osteria del paese sino agli anni ‘60. La tradizione in quel “OrtOsteria” che unisce l’orto, la campagna, l’agricoltura, all’osteria (un vezzo, l’ambiente è country chic, eleganza senza tempo), per dire dell’amore per la cucina di tradizione. Un nuovo ristorante, insomma, che va ad aggiungersi all’azienda agricola che produce carciofi e aromatiche, alla lavorazione delle aromatiche in vaschetta, alla pluripremiata cantina di Pigato, Vermentino, Rossese e Granaccia, all’agriturismo. Un’azienda che, tra le prime in Riviera, ha saputo mettere in rete, con grande successo, agricoltura e turismo.
Regina della nuova avventura è Carolina, la più giovane delle tre figlie (Caterina, enologa, gestisce la cantina mentre Camilla gestisce l’azienda agricola), che ha “rubato” a mamma Chiara le ricette della tradizione ligure prima di fare esperienze formative all’Alma (la scuola di alta cucina di Parma) ed essere stata alla corte di alcuni grandi chef internazionali in Alto Adige e a Noli, al Vescovadi di Giuse Ricchebono.
“Esperienze che mi hanno fatto crescere, mi hanno formato e, soprattutto, mi hanno fatto capire che la mia filosofia di cucina è qui, nel mio territorio, nella tradizione delle ricette liguri, magari riviste, ma mai stravolte”, spiega Carolina. Punto di forza della sua cucina è la pasta fresca tirata a mano come una volta: ravioli, tagliatelle, maltagliati… La nostra esperienza a tavola conferma appieno le parole della giovane chef: fiori di zucca ripieni, tonno di coniglio (non terminerà mai la diatriba se la ricetta è originaria del Piemonte o della Liguria, ma alla fine…chissenefrega, l’importante è che buonissimo!) su un letto di pomodori (a proposito, tutta verdura prodotta nell’azienda agricola di famiglia), fiori di zucca e fagiolini bobis fritti, cima, ravioli (superbi!) di erbette con sugo di fegatini di coniglio, nasello con pomodorini, olive taggiasche e capperi (a proposito, anche l’olio e le olive in salamoia sono prodotti in azienda, così come i capperi…). Fine pasto con stroscia e gelato alla pesca e gelato fiordipanna. Il tutto accompagnato da un’ottima granaccia firmata BioVio. Nei piatti di Carolina, non può essere altrimenti, una grande importanza l’hanno le verdure dell’orto di famiglia e questo significa che gli abbinamenti, i piatti, i menù cambiano a seconda delle stagioni, della natura: fagiolini, zucchine, melanzane e pomodori in estate, cavoli, carciofi, finocchi e via dicendo in inverno. Alla stagionalità si aggiunge l’estro e la fantasia di Carolina, che nella grande cucina si muove da vera professionista, mentre in sala, dove Aimone sembra vivere una seconda giovinezza come anfitrione (fatevi consigliare gli abbinamenti con il vino), i ragazzi sono gentili e premurosi.
OrtOsteria Renè ha aperto da pochi mesi, ma è già al centro dell’interesse dei buongustai. Al momento funziona dal giovedì al sabato, su prenotazione e, sempre su prenotazione, per pranzi e cene numerose. L’ambiente, come accennato, è elegante senza essere lezioso. Le pietre a vista, la grande cucina in parte a vista, l’utilizzo di legno e vetro rende il locale caldo, accogliente, luminoso. La mise en place è elegante ed essenziale, certamente non da osteria. La cantina è a vista, nel senso che un lastrone di vetro sostituisce il pavimento, e mentre si cammina si possono vedere, sotto, i grandi vini firmati BioVio e bollicine italiane.
Dal prossimo anno, quando saranno terminati i lavori di ristrutturazione di una vicina palazzina, OrtOsteria Renè avrà anche un ampio e ombreggiato dehors sul retro, mentre l’ingresso sarà abbellito da filari di vite, un pergolato che richiamerà le vigne di famiglia.
Per finire, all’OrtOsteria Renè si mangia molto bene, si beve molto bene, si sta molto bene. Da provare, senza dimenticare di prenotare.