Alassio, una città che ha fatto del turismo enogastronomico una bandiera, puntando sulle De.Co., Denominazione Comunale, del suo patrimonio di gusto per “prendere per la gola” gli ospiti. Alassio non poteva certo dimenticarsi di una vetrina importante come Slow Fish (Genova, 1-4 giugno 2023) per promuovere le sue eccellenze.
Ed ecco, quindi, che la cittadina del ponente, il 13 e 14 maggio, ha anticipato il prestigioso appuntamento genovese con una nuova manifestazione: Aspettando Slow Fish, evento che vede la collaborazione di Comune, Slow Food Promozione e le varie organizzazioni di categoria alassine.
È stata la tappa principale degli appuntamenti di avvicinamento alla rassegna genovese che quest’anno ha offerto il tema delle coste e delle città costiere, ovvero di quei territori che vivono in forte relazione con i sistemi marini ed acquatici ai quali la storia, la tradizione e la produzione del nostro Paese è indissolubilmente legata.
E Alassio, con la sua storia, il suo rapporto con il mare, è protagonista naturale di questo rapporto.
“Slow Fish è un evento internazionale che non racconta solamente il mondo ittico, ma allarga il suo sguardo alle specificità dei territori e delle città di mare, al turismo e, più in generale, all’ambiente, ponendo particolare attenzione a tutti quei comportamenti virtuosi che contribuiscono a mitigare il nostro impatto sul riscaldamento globale e più in generale sui cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta”, spiegano i vertici di Slow Food.
E aggiungono: “Slow Fish è anche una rete internazionale composta da comunità che vivono a stretto contatto con fiumi, laghi e mari e include pescatori, trasformatori, commercianti, ristoratori, ricercatori ed attivisti che condividono una visione condivisa della gestione sostenibile delle risorse marine e che si impegnano quotidianamente per rafforzare le relazioni sociali alla base di una filiera buona, pulita e giusta. L’evento Slow Fish quindi, oltre ad essere una prestigiosa vetrina per tutti i territori che vivono in stretta correlazione con i sistemi marini ed acquatici, rappresenta anche il più importante momento di incontro della rete internazionale di Slow Fish, che presenta la propria visione condivisa e le buone pratiche sostenibili”.
Il programma di Aspettando Slow Fish ad Alassio è stato particolarmente ricco: Mercato della Terra e del Mare, dove i piccoli produttori, pescatori e gli artigiani del cibo vendono ciò che producono, pescano e trasformano e possono garantire e raccontare in prima persona la qualità dei loro prodotti, con la partecipazione dei produttori dei Presidi Slow Food.
Nei due giorni abbiamo assistito a focus sull’ecosistema delle coste, su “Crisi climatica, un rischio per le zone costiere”, sul “Turismo slow: opportunità per il territorio”. Poi il cibo a tavola, con la realizzazione del Piatto Slow Fish con il coinvolgimento dei ristoranti di Alassio e un approfondimento sulle ricette della tradizione. Non sono mancati gli Show Cooking, con il coinvolgimento dell’Istituto Alberghiero di Alassio e la valorizzazione della Ventre quale prodotto Arca del Gusto. Poi, nello stile Slow Food, laboratori sensoriali ed educativi a titolo gratuito per adulti, bambini e famiglie.
Insieme alla rete Slow Food locale, inoltre, sono previste attività di valorizzazione come incontri con i produttori del territorio, incontri con le cantine, cene con le osterie del territorio.
Non sono mancati, ovviamente, eventi per valorizzare i prodotti De.Co. alassini, a cominciare dalla Ventre (il “quinto quarto” del tonno), dal panino con le acciughe alle acciughe fritte e condite con la “tumatetta”, quelle ripiene e fritte della Fenarina, il machetto alassino, e ancora le mugnarelle (frittelle di verdure tagliate a striscioline), le frittelle di mele, le biscette, le gallette di Santa Caterina, il pane del marinaio, i gumeletti di Borgo Barusso, i baci di Alassio, le pajette di fichi e l’amaro dei saraceni: abbastanza per soddisfare i palati più esigenti: vi invitiamo ad assaggiarli tutti!
Stefano Pezzini