Pietra Ligure, pot-pourri di gusto

Una bomboniera, di storia, di arte, di natura, di urbanistica e di gran gusto. Pietra Ligure è tutto questo, forse anche di più.

Il suo centro storico, raccolto e ordinato, è uno dei più bei centri medievali della Riviera. Al suo interno veri capolavori d’arte, come la chiesa di San Nicolò, i palazzi nobiliari, le testimonianze di un passato antico e illustre.

Su tutto domina l’antico castello, che tra gli altri ospitò, più volte, Andrea Doria, l’ammiraglio, che era innamorato del borgo, al punto da lasciare, ed è ancora visibile a Palazzo Leale Franchelli, il suo testamento autografo. Perdersi nei carruggi non è semplice, Pietra Ligure ha dimensioni ridotte, ma è pur sempre un’esperienza di grande suggestione. Magari attraversando il sottopasso dell’Aurelia che porta al Trabocchetto, una serie di cave e caverne abitate sin dall’antichità. Pietra ligure è anche natura, con la sua collina, i suoi parchi pubblici, il suo lungomare da cui lanciare lo sguardo verso rotte sconosciute e affascinanti. Ma la cittadina è anche, anche se non tutti lo sanno, un borgo di grande tradizione gastronomica.

Nel 1955 si svolse la prima edizione de la Gastronomica, una delle prime sagre che metteva in vetrina le eccellenze della Liguria. Un evento che negli ultimi anni è tornato alla ribalta, sino al 2019 con una vera e propria festa del cibo ligure che coinvolgeva piazza San Nicolò e tutti i vicoli del paese, poi, causa covid, con una formula ridotta, ma non per questo meno coinvolgente.

In pratica tutti o quasi i ristoranti di Pietra Ligure e del suo entroterra organizzano, durante l’estate delle cene a tema, dove ogni chef, o cuoco che dir si voglia, propone un piatto della grande tradizione ligure. Una formula, ideata con la collaborazione di Slow Food che sembra piacere molto, sia ai residenti che, soprattutto, ai turisti. Per non dire di Dolcissima Pietra, vera rassegna della pasticceria.

Pietra Ligure, però, non è solo il centro storico. 

Ha una frazione, sino al 1928 era comune a se stante, di grande valore e di grande bellezza: Ranzi, dove il tempo sembra essersi fermato. I campi sono curati a vite e ulivo, il centro storico sembra abbracciare il mare sottostante. E qui, ogni anno, al Corpus Domini, si ripete l’antico rito delle infiorate, una sorta di pittura fatta con i petali di fiori di campo. Per giorni le donne raccolgono petali di vari colori, e all’alba del corpus domini viene dipinto con i petali il disegno fatto davanti alla chiesa della Santissima Concezione dagli uomini del borgo. Sempre a Ranzi, da mezzo secolo, si svolge la sagra del Nostralino e dei ravioli. Vino tipico di questa zona, storico, con gusto antico, un rosso generoso, ma delicato, il Nostralino è in grado di accompagnare i ravioli, frutto di un’antica e segreta ricetta delle famiglie di Ranzi.

Ancora una tradizione di Ranzi che si perde nella notte dei tempi e che ogni anno si ripete nel giorno di Ognissanti: l’Incanto, una sorta di asta che si ripete di fronte alla Parrocchia di San Bernardo Abate. Un’asta particolare, dove si mettono all’incanto vino novello, olio appena franto, zucche, cachi, funghi, conserve, il tutto rigorosamente prodotto a Ranzi.

In pratica al mattino due giovani della parrocchia girano per le case di Ranzi chiedendo una donazione, in natura, per la parrocchia. Al pomeriggio, dopo la messa delle 15, sul sagrato della chiesa si dà vita all’asta dei prodotti regalati al mattino.

Il ricavato viene devoluto interamente alla parrocchia per la celebrazione, durante l’anno, di messe in suffragio dei defunti del Paese. Pietra Ligure guarda al futuro, ma non dimentica le sue radici.

PIETRA LIGURE DA ASSAGGIARE

(A cura della redazione) – Un tour gastronomico di Pietra Ligure passa inevitabilmente per i suoi ristoranti che hanno dato vita all’Associazione Ristoratori Pietresi e della Val Maremola con l’obiettivo di promuovere la buona cucina e le peculiarità del territorio, diventando un punto di riferimento per gli ospiti offrendo un’accoglienza “vera e gustosa”.  Gli aderenti sono tra i protagonisti delle manifestazioni enogastronomiche che si svolgono nel borgo a cominciare da La Gastronomica durante la quale vengono organizzate cene a tema e show cooking.  Trovate l’elenco completo nel sito ufficiale: ognuno presenta i piatti della tradizione ligure con interpretazioni personali ma tutti sono accomunati dalla passione per il proprio lavoro e per il territorio. Vi invitiamo a provarli! www.ristoratoripietresi.it. 

Girovagando nel centro storico una tappa assolutamente obbligata è la Gelateria U Magu di Guido Cortese che ha unito la passione per il gelato artigianale a quella per le eccellenze liguri. Nel corso degli anni ha saputo creare gusti per esaltare questi sapori e così sono nati il gelato alla Stroscia (tipica torta di Pietrabruna), al Chinotto (Presidio Slow Food di Savona) o al Pinolo alla Ligure con il quale ha ottenuto il 2° posto al Campionato Europeo del 2016. Ultimo riconoscimento al recente SiGep dove il suo Pistacchio a base acqua ha sbaragliato la concorrenza. La gelateria si trova in Piazza Nicolò Castellino )Tel. 019624151).

Nella stessa piazza si trova anche la bottega del Pastificio Ligure Pietrese, una vera e propria boutique del gusto dove la pasta è una religione: pansoti di magro, ravioli di carne o verdura e trofie artiginali con farine macinate a Pietra provenienti da agricoltura biologia si accompagnano al servizio di asporto. La lavagna con il menù ogni giorno viene aggiornata con le specialità della giornata: pasta fresca ma non solo! Sformati di acciughe liguri, frittate di verdure con una proposta che segue i prodotti di stagione. www.pastificiopietrese.it (Tel. 019 6295233).

 

 

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