DALLA RICERCA SCIENTIFICA LA PRIMA “START CULTURE” PER L’OLIVA TAGGIASCA Coldiretti Imperia: ” Per sostenere l’olivicoltura motore della nostra economia e del nostro territorio serve un nuovo patto all’interno della filiera, per affrontare le crisi produttive che ci stanno investendo e per avviare la transizione verde della nostra agricoltura nell’ottica del Green Deal”
Venerdì 5 novembre ore 15.15
Area incontri OLIOLIVA, Calata Cuneo (IM)
Convegno di presentazione
La tecnologia e l’innovazione incontrano in maniera intelligente la natura, rispettando i suoi processi e indirizzandola verso il risultato migliore: ecco come nasce Stamoil, il progetto dedicato alla salamoia dell’oliva taggiasca per gettare le basi di una filiera agroalimentare che veda il rilancio di un prodotto della tradizione olivicola ligure in ottica di eccellenza garantita e sicura.
È quanto annuncia Coldiretti Imperia nel presentare la prima “Start Culture” dedicata all’oliva taggiasca, ideata in collaborazione con MICAMO (Spin Off dell’Università di Genova) ACTIVE CELLS (ente di ricerca nel settore delle Biotecnologie) e le aziende olivicole Bassan, Siffredi e Beronà nell’ambito della Misura 16.2 del PSR 2014-2020.
Ad oggi la realtà produttiva ligure delle aziende di trasformazione dell’oliva da tavola si affida a processi spontanei, nei quali non si ricorre all’impiego di microrganismi starter come invece avviene già da tempo per i produttori di vino, salumi e formaggi. Ed è in questa mancanza che si inserisce STAMOIL, progetto che nasce con l’intenzione di dare ai produttori liguri di olive taggiasche da tavola la possibilità di esprimere al meglio il proprio territorio senza correre rischi. Le olive in vasetto che siamo soliti acquistare, una volta colte dall’albero affrontano un processo di de- amarizzazione, attraverso una fermentazione naturale in acqua e sale ad opera dei microorganismi (funghi e batteri) presenti naturalmente sulla superficie delle olive. La colture starter ideata, è una sorta di integratore costituito di funghi e batteri buoni, da utilizzare in modo da contrastare problematiche derivate da fermentazioni indesiderate che vanno ad alterare la qualità del prodotto ed in modo da far esprimere le migliori caratteristiche organolettiche dell’oliva stessa. Gli starter, come lascia intendere la parola, vengono inseriti alla partenza della fermentazione per darnel’avvio corretto da cui dipende il resto del processo.
“Siamo molto orgogliosi – affermano il Presidente di Coldiretti Imperia Gianluca Boeri e il Direttore provinciale Domenico Pautasso – di portare avanti questo progetto assieme ad un partenariato, così eterogeneo ma complementare, in grado di realizzare un prodotto davvero a supporto dei nostri produttori olivicoli, dal momento che può facilitare il delicato processo di trasformazione dell’oliva da mensa fornendo indicazioni su come tenerlo sotto controllo per evitare fermentazioni anomale che possono ridurre il prodotto da commercializzare.
Per noi Stamoil è il primo passo di un progetto molto più ampio che vede al centro la nostra olivicoltura, la quale purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, sta subendo ingenti cali di produzione a causa del cambiamento climatico in atto e dell’abbandono sempre più consistente del territorio. Con il supporto della tecnologia e dell’’innovazione, in una logica di sviluppo sinergico, dobbiamo garantire ai nostri, e ai futuri, olivicoltori, nonché a tutta la filiera, di continuare a coltivare e trasformare su un territorio già di per sé non facile come quello ligure. È per questo che dobbiamo investire molto nella ricerca e nell’innovazione, che possono essere le nuove armi al servizio della nostra olivicoltura e con le quali possiamo fronteggiare le cause che provocano da anni perdite di produzione, nell’ottica anche della cosiddetta transizione verde espressa dal Green Deal europeo, per una nuova frontiera olivicola sempre più sostenibile e circolare. Tutto ciò deve essere accompagnato da una politica concreta per la digitalizzazione delle campagne e per garantire un sistema di infrastrutture adeguate. Allo stesso modo devono essere elaborate formule che facilitino la rimessa in produzione dei terreni incolti presenti: se è vero che Imperia è la capitale dell’olio dobbiamo scrivere una nuova pagina assieme a tutta la filiera per un’olivicoltura all’avanguardia, unica e distintiva. Per affrontare al meglio le sfide di domani e sostenere l’economia delle nostre imprese – concludono Boeri e Pautasso – serve quindi un lavoro sinergico e continuo che unisca sempre più ricerca e tradizione, oltre al costante impegno di tutti gli attori della filiera, dai produttori ai trasformatori fino al consumatore finale, per continuare a migliorare seguendo sempre la strada della sostenibilità e della qualità del vero Made in Italy”.