Anche questa volta ce l’abbiamo fatta …
Certo l’ultimo anno è stato terribile per tutti e anche l’editoria ne è stata travolta. Tante riviste hanno cessato, sospeso le pubblicazioni o saltato numeri… Noi siamo riusciti ad mantenere la periodicità e limitiamo il danno solo ad un piccolo ritardo nell’uscita di LiguriaFood, ma teniamo duro e siamo convinti di aver allestito veramente un bel numero.
Fare una rivista è al tempo stesso uno dei più bei lavori del mondo e ma anche uno dei più stressanti. Belli perchè è un po’ come fare un figlio; si parte da una gestazione nella quale si pensano gli articoli, si ci confronta e una volta scelti gli argomenti si ci mette alla ricerca del corredo fotografico. Poi arriva il momento meno bello in cui magari la raccolta degli inserzionisti non va bene, chi deve mandare il materiale ha bisogno di essere sollecitato anche duramente e si arriva all’impaginazione e alla correzione delle bozze. Gli ultimi giorni diventano febbrili con ripensamenti su testo e foto.. spesso mi sveglio di notte con il terribile dubbio: ma ho corretto il nome … siamo sicuri che la foto sia proprio del borgo di cui stiamo parlando… ma l’inserzionista mi ha dato l’ok?
Chi mi conosce sa che in questi giorni è meglio non parlarmi e starmi alla larga..
Poi finalmente si chiude e si fa il pdf definitivo per la stampa. Con un po’ d’ansia di essersi dimenticati qualcosa ecco Via si stampi.
La mente si svuota: ancora qualche giorno ed ecco il prodotto finale. Vi assicuro che quando sfoglio il numero fresco di stampa (oltre alla paura di trovarci l’errore dimenticato) la soddisfazione ha pochi eguali. Non voglio dire proprio come un figlio, ma ultimamente ho assistito all’apertura della prima bottiglia di una vendemmia e la gioia che ho visto negli occhi del proprietario della cantina … ecco un bel paragone.
Come editore della rivista ci tengo a ringraziare gli ormai oltre 1.000 abbonati e le migliaia di lettori che ci acquistano in edicola e che ci hanno permesso di avere un sostengo economico anche quanto i fatturati pubblicitari sono crollati a causa della pandemia. Ma ringraziamo anche gli sponsor che dopo il periodo di incertezza di inizio anno sono tornati ad investire sulla nostra rivista. E che dire dei nostri collaboratori? Questo mese per motivi di spazio abbiamo anche dovuto sopprimere la pagina a loro dedicata ma senza di loro LiguriaFood non sarebbe diventata quello che è: grazie Elisa, Gilberto, Luisa, Alessandro, Franco, Sergio, Stefano, Umberto … spero di non dimenticare nessuno. Poi ci sono quelli di cui non leggete ma che sono il vero motore di LiguriaFood: Massimo, il grafico che impagina e che sopporta i miei ultimi cambiamenti e soprattuto la Sig. Ninni (mia mamma) se non trovare errori su LiguriaFood è solo per la sua esperienza di oltre mezzo secolo nella correzione di bozze. E non voglio dimenticare Andrea, che se pur ormai indirizzato su altra strada, ha giocato un ruolo fondamentale nella nascita e crescita di LiguriaFood.
Insomma visto il periodo… Siamo una squadra fortissimi!
E ora buona lettura e appuntamento a metà agosto con un nuovo numero di LIguriaFood.
ps: su questo numero trovate articoli su Testa in Cassetta, Olio e vino della Lunigiana, una visita alla Cantina Durin e al suo vino affinato nelle grotte di Toirano e portiamo a scoprire Cervo, Spotorno e Cogoleto. Per ristornati ecco l’Osteria del Carugio di Portovenere..