Il ragionamento scatta dalla signora Gabriella. Chi è? La mamma dell’avvocato Pietro Paolo Giampellegrini, commissario dell’agenzia di promozione turistica regionale “In Liguria”. Il braccio operativo dell’ente guidato dal presidente Giovanni Toti cita l’arzilla cuoca per spiegare che accoglienza – specie quella a tavola – è storia di sentimento: “Ogni volta che vado a trovarla, siamo complici in un gioco speciale. Qualsiasi piatto che prepara, con la sua abilità culinaria, riceve un mio voto. E succede sempre che le valutazioni migliori siano attribuite ai gusti e profumi legati a ricordi di infanzia”. Quello spaccato di casa, il manager pubblico l’ha tradotto nella campagna 2020 su cui la Regione ha investito 800 mila euro per spot e pubblicità a spasso per l’Italia.
“In Liguria puoi” è il titolo di una filosofia comunicativa centrata sul mercato nazionale: “Un inno alla libertà, al futuro, alla gioia dopo mesi di chiusura imposta dal Coronavirus, il nemico invisibile che ha messo in ginocchio l’economia. Immagini come i bambini che zampettano nell’acqua del nostro mare sono il simbolo di una ritrovata serenità che, questa terra, può esprimere e, difficilmente, un simile messaggio sarà esaurito dopo settembre poiché gli effetti devastanti della pandemia proseguiranno sul lungo periodo”. Concetto di fondo, un ritorno alla vacanza in stile anni Settanta con gli apporti tecnologici del nuovo millennio. La visione del commissario Pietro Paolo Giampellegrini: “Nessuno nega le difficoltà, tuttavia, la situazione contingente ha imposto un repentino cambio di passo e pensiero. Adeguarsi risulta l’obbligo. Da una parte si torna alla semplicità di qualche decennio fa e dall’altra si va alla ricerca di mete, pre Covid-19, giudicate difficilmente accessibili. Destinazioni da raggiungere con sacrificio scalano le posizioni del gradimento”.
Da qui l’interrogativo banale: l’entroterra compreso tra Ventimiglia e Sarzana è pronto alla sfida? “Prontino” ammette la guida di In Liguria. “L’interno della regione alterna esperienze straordinarie di alberghi diffusi come Apricale a zone più lente a recepire l’ondata di novità”. Un attuale sondaggio indica nell’85% degli italiani la quota desiderosa di una vacanza in mezzo al verde. Conseguente l’appello di Pietro Paolo Giampellegrini agli operatori del settore: “Giocatevela. Partiamo tutti da una situazione di estrema difficoltà, ma alla pari. Ora, serve impegno e bravura per uscirne meglio di altri. Non c’è da girarci intorno, la Liguria necessita di un proprio prodotto turistico omogeneo che non ha mai avuto nel suo passato. Va compresa l’importanza della rete e di una promozione organica. Lo Sciacchetrà delle Cinque Terre non è una bottiglia di vino. Lì dentro c’è la storia di un posto incantevole, la fatica dell’uomo e un’agricoltura strappata alla roccia a strapiombo sul mare. Il furto dell’oliva taggiasca da parte di altri paesi che si appropriano di un olio non loro, sfruttando nostre divisioni o scarsa determinazione, non creano un danno limitato ai produttori, ma all’intero sistema ricettivo ligure. Esclusivamente con una visione d’insieme vinceremo la sfida. E solo a quel punto potremmo gridare in Liguria puoi”.