Ha chiuso i battenti ieri a Verona la 53esima edizione di Vinitaly, la più importante rassegna dedicata a vini e distillati in Italia, una delle più rilevanti anche a livello internazionale. I numeri ufficiali parlano di 125000 presenze da 145 paesi, 4600 cantine partecipanti, numeri di una rassegna in continua crescita con un taglio sempre più professionale e un respiro internazionale. Cosa rappresenti in termini di importanza, prestigio e fatturato annuo il comparto vitivinicolo per il sistema Italia è facile intuirlo, data la massiccia presenza istituzionale che nei giorni scorsi ha presenziato al Vinitaly; dal premier Conte ai suoi vice Di Maio e Salvini, passando per la Presidente del Senato Casellati e il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. Anche il “fronte ” ligure non ha mancato alla rassegna, con il Presidente Toti in visita nella giornata di lunedi e l’Assessore dell’agricoltura Mai impegnato sul campo per tutta la durata della manifestazione, un supporto istituzionale importante per le aziende del settore. La Liguria come sempre era alloggiata nel padiglione 12, con le 49 aziende suddivise tra gli stand dell’Enoteca regionale della Liguria e lo stand dell’Associazione “Vite in Riviera”, che raggruppa 25 operatori del ponente, tra le province di Savona e Imperia. Discorso a parte per Cantine Lunae di Bosoni e La Baia del Sole Cantine Federici, che hanno allestito degli stand aziendali, così come l’Azienda agricola Sommariva e il Frantoio Bianco di Pontedassio. I vini liguri sono stati presentati al meglio; una mappa stilizzata della Liguria campeggiava dall’alto dello stand dell’Enoteca, e forniva una visione immediata dei diversi vitigni, in modo da risultare immediatamente identificabili al visitatore per tipologia e ubicazione geografica, una scelta grafica d’impatto e allo stesso tempo utile per far comprendere come, pur in un territorio limitato geograficamente, coesistano diverse produzioni di qualità. Un intero padiglione era dedicato al fenomeno in crescita dei vini Bio, con tre aziende liguri a proporre i loro vini, Vis Amoris nell’imperiese e il Torchio e La Combiera dello spezzino. Una rappresentanza nutrita quella ligure, a testimonianza di un movimento in crescita costante, dove il vino rappresenta non solo un prodotto da valorizzare e vendere al meglio, ma diventa un formidabile volano turistico e chiave di racconto di un territorio, quello ligure, meraviglioso. Durante l’ultima giornata della rassegna il celebre critico e scrittore enogastronomico Paolo Massobrio ha visitato e salutato uno per uno i produttori liguri presenti, una visita gradita e gratificante. Come già scritto nei giorni scorsi ricordiamo che cinque aziende liguri hanno ottenuto le cinque stelle per i loro prodotti di eccellenza (potete leggere qui l’articolo dedicato: https://www.liguriafood.it/2019/04/08/5star-wines-5-aziende-liguri-premiate-al-vinitaly/). Ci piace ricordare anche l’importante riconoscimento ottenuto da Vite in Riviera, che si può fregiare del premio Angelo Betti “Benemeriti della vitivinicoltura italiana”, ottenuto per i meriti che sono stati riconosciuti all’associazione per il contributo al progresso qualitativo della produzione vitivinicola in Liguria. Un riconoscimento che premia un lavoro di squadra di una rete di imprese che hanno unito le loro forze per meglio promuovere i loro prodotti, un esempio virtuoso per tutti, soprattutto in Liguria dove sappiamo non è facile andare oltre a visioni campanilistiche per abbracciare un obiettivo comune. L’appuntamento è quindi per l’edizione 2020, che si svolgerà da l 19 al 22 aprile, e dove ci auguriamo di vedere un padiglione Liguria ancora più importante!
Scritto da Andrea De Nicolo