Il valore è nelle diversità, difendiamola con le certificazioni DOP e IGP

La valorizzazione del vasto patrimonio agroalimentare del nostro paese può basarsi solo su valori merceologici? Sicuramente no.
Servono sistemi chiari e trasparenti. La risposta sono le DOP e le IGP che non vanno viste come un “premio ai prodotti migliori” ma come la garanzia per mantenere nel tempo le caratteristiche di tipicità del prodotto e il controllo puntuale sulla sua provenienza.

Sembrano considerazioni ovvie, ma nel contesto poliedrico del settore agroalimentare, le molte informazioni presenti in etichetta spesso creano deliberatamente difficoltà interpretative che finiscono per confondere il consumatore, ingannandolo sugli elementi essenziali: questo è particolarmente evidente per i prodotti agricoli la cui provenienza tende ad essere considerata sinonimo di qualità.

La provenienza agricola del basilico, delle olive o dell’olio spesso non coincide con la sede dell’impianto di confezionamento. Troppo spesso chi commercializza non ha interesse a fare reale chiarezza, anzi sono molti gli stratagemmi per invocare in modo inadeguato la territorialità dei prodotti, ad esempio le varietà vegetali o le razze animali, soprattutto quando queste contengono nomi geografici.
Per i produttori, scegliere la certificazione di origine, significa impegnarsi a mantenere costanti nel tempo le caratteristiche e il sapore del prodotto legato al territorio, senza cercare più facili profitti introducendo metodi di produzione non tradizionali o abbassando gli standard di qualità richiesti dal disciplinare. Per i consumatori le denominazioni di origine rappresentano l’unica garanzia sulla provenienza e tradizionalità del prodotto acquistato.
Verso le Denominazioni d’Origine convergono gli interessi di produttori e consumatori che vedono la qualità e la tradizione come elemento di successo.
D’altra parte l’attenzione che ha riservato l’Unione Europea alle Denominazioni d’Origine dimostra che sono il migliore strumento di garanzia per i consumatori e per i produttori dei prodotti tipici dei territori. Non è più solo il produttore, il commerciante o il “brand” che garantisce la qualità e l’origine: esiste un organismo definito dal Ministero che garantisce che il prodotto certificato abbia la provenienza e le caratteristiche organolettiche che l’hanno reso famoso, attraverso un’accurata procedura di controllo.

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