Il comprensorio delle Albisole è un microcosmo di suggestioni a due passi da Savona. A torto meno conosciute di altre località più note del litorale savonese, le Albisole (il plurale è d’obbligo dato che si parla di due Comuni distinti, Albissola Marina e Albisola Superiore, e di due borgate site nell’immediato entroterra, Ellera e Luceto) hanno validi motivi per essere visitate sia da chi ama una vacanza tutta sole, mare e relax, sia da chi vuol vivere le suggestioni di un viaggio attraverso arte, cultura e buona cucina. L’Albisola conosciuta ai più, anche solo per sentito dire, è senz’altro quella legata alla lavorazione della Ceramica; la tradizione di questa manifattura affonda le sue radici nel territorio fin dal XV secolo, e prosegue ancora oggi grazie ai numerosi laboratori artigianali e artistici. Il periodo d’oro della Ceramica ad Albisola si ebbe tra gli anni ‘30 e i ‘60 del secolo scorso, quando, attorno alla carismatica figura di Tullio d’Albisola (al secolo Tullio Mazzotti) si andò formando quel cenacolo di artisti di fama internazionale che fecero di Albisola, secondo una felice espressione dell’albisolese di adozione Milena Milani, una “Piccola Atene”. Lucio Fontana, Aligi Sassu, Agenore Fabbri, Asger Jorn, Emanuele Luzzati, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Saba Telli e molti altri presero a frequentare le fornaci storiche, sperimentando e creando fianco a fianco con i maestri artigiani albisolesi in un fervore artistico che lasciò segni indelebili, come l’incredibile Lungomare degli Artisti di Albissola Marina, una passeggiata di oltre un chilometro costituita da venticinque mosaici calpestabili realizzati con migliaia di minuscole piastrelle di ceramica, impreziosita dai disegni dei famosi artisti che soggiornarono e lavorarono ad Albisola. Valicato il ponte sul torrente Sansobbia che delimita i due comuni, la “galleria d’arte all’aperto” continua a Superiore con la più recente Passeggiata Montale, dove si possono ammirare altre opere notevoli, come la famosa Onda, panchina in ceramica dalla sinuosa forma a esse, decorata con piastrelle disegnate dagli artisti Carlè, Caminati e Luzzati. Lucio Fontana (a cui Albissola Marina dedica una interessante mostra presso il MuDA fino al 2 dicembre) aveva il suo studio a Pozzo Garitta, angolo del centro storico di Marina rimasto miracolosamente sospeso nel tempo, ed era solito frequentare con i suoi colleghi trattorie e bar come il Bar Testa, dove ancora oggi è un piacere sorseggiare un buon caffè. I locali di Albisola oggi come allora esercitano un importante punto di riferimento fatto di socialità e di cultura del cibo, tanto che addirittura alcuni luoghi hanno col tempo preso il nome da ristoranti chiusi da anni, come succede quando si parla dei “Pesci Vivi” per indicare una precisa zona di Marina. Famiglie di ristoratori col loro lavoro hanno contribuito a incrementare quel patrimonio immateriale fatto di esperienze e vissuto comuni, allietando i palati di generazioni di albisolesi e di turisti. Una tradizione che si perpetua ancora oggi, con ristoranti dove spesso cibo e arte vanno a braccetto, in un’atmosfera di gioisa convivialità. Il vivace litorale è costellato da moderni stabilimenti balneari, spesso impreziositi da ristoranti di livello con superba vista mare; i Bagni Lido di Marina offrono un ristorante di mare aperto tutto l’anno con annesso centro benessere e spa, per una esperienza di benessere completa. Un diverso ma non meno intenso benessere, ma questa volta per lo spirito è suscitato dalla visione delle splendide dimore fatte costruire dalle famiglie patrizie genovesi a partire dal XV sec, come Villa Faraggiana a Marina e Villa Gavotti a Superiore, che, con i loro giardini, furono anche e soprattutto opera di modifica e costruzione del paesaggio. Ma basta spostarsi di poche centinaia di metri in linea d’aria dal mare ed ecco apparire un Albisola più “slow” il cui fulcro è il centro storico di Superiore, che si sviluppa sotto la collina sulla cui sommità sorgono i resti dell’antico “Castellaro” medievale. Qui il profumo del mare un tempo lasciava spazio a quello degli ortaggi e della frutta di stagione, le cui colture occupavano gran parte della piana che da qui iniziava per arrivare fino al mare, facendo di Albisola un importante centro agricolo del savonese. Gli anziani mi hanno raccontato di una sequela di orti di cui non si vedeva la fine, che caratterizzavano un paesaggio ora in parte urbanizzato; qualcosa è rimasto di quell’incanto, e ancora oggi capita di passeggiare attraverso le antiche “creuse” che consentivano il passaggio attraverso i campi coltivati. Esistono ancora diverse aziende agricole che vendono ortaggi freschi di stagione e diversi importanti vivai specializzati nella floricoltura. Passeggiando per il centro storico di Superiore all’ora di pranzo si viene avvolti dai profumi delle numerose trattorie dove è possibile assaporare i piatti della cucina tradizionale ligure e anche la farinata bianca, tipica di Savona e dintorni. In una civiltà contadina le feste religiose diventavano spesso l’unica occasione per mischiare sacro e profano, ecco quindi che nella vicina Luceto l’antica festa campestre che si teneva in concomitanza con la festa religiosa delle Madonna del Carmine di metà luglio, ormai si è affermata come una delle sagre più rinomate del savonese, dove poter assaporare una vasta selezione di piatti tipici liguri. Infine un discorso a sé merita Ellera, un tempo comune autonomo, situato lungo il corso del torrente Sansobbia nell’immediato entroterra; negli ultimi anni il borgo è stato oggetto di valorizzazione da parte dei suoi abitanti anche grazie alla generosa collaborazione delle Ceramiche San Giorgio, che hanno creato un vero e proprio percorso di arte “en plein air”, mediante il posizionamento di oltre 40 pannelli in ceramica creati da importanti artisti contemporanei. Una nuova luce è stata così posta su questo piccolo incantevole borgo, già famoso per i suoi mulini, dislocati lungo il corso del torrente e per le sue antiche trattorie dove si può assaporare la cucina ligure tipica dell’entroterra: pasta fatta a mano, coniglio alla ligure, la selvaggina che abbonda da queste parti, funghi e lumache.
COSA VISITARE:
- Il Lungomare degli Artisti, l’Onda e le spiagge del litorale
- Pozzo Garitta, le fornaci, il centro storico e i budelli
- Il MuDA, Museo Diffuso Albisola
- Casa Museo Jorn
- I resti dell’antica villa romana Alba Docilia
- La chiesa di San Pietro
- Museo della Ceramica Manlio Trucco
- Complesso Monumentale di San Nicolò
- Galleria d’arte all’aperto del borgo di Ellera
Articolo di Andrea De Nicolo