di Sergio Rossi
Risalendo la val Bisagno da Genova il paesaggio cambia man mano che si avanza verso la val Trebbia: le montagne si fanno più alte, i boschi più fitti e il verde sempre più intenso. Raggiunti gli ottocento metri di altitudine di Torriglia, si entra in un borgo montano con una vitalità quasi inattesa, sorprendente, basata in buona parte sulle bellezze naturalistiche, sulla storia e su un dolcetto che da almeno due secoli è il simbolo locale: il canestrelletto di Torriglia. In realtà i canestrelli punteggiano una via che attraversa tutta l’Alta valle Scrivia e la parte genovese della val Trebbia, poiché in ciascuno dei paesi affacciati su questa direttrice si producono i dolcetti di pasta frolla a forma di fiore. Solo che a Torriglia, oltre a chiamarli rigorosamente canestrelletti e non canestrelli, si è sviluppata un’economia così rilevante da consigliare la creazione di un Consorzio ad hoc per riunire le aziende, registrare il marchio Canestrelletto di Torriglia® e concordare un disciplinare di produzione che garantisce la qualità del prodotto, peraltro già riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Gli ingredienti del canestrelletto sono semplici: farina 00, burro, zucchero e uova fresche con l’aggiunta, a piacere, di limone, rhum o vaniglia. Mescolati gli ingredienti, si tira la frolla con il mattarello fino a raggiungere uno spessore medio compreso fra un centimetro e un centimetro e mezzo. Poi si formano i canestrelletti con il classico stampo a forma di fiore che deve presentare sei petali, come da disciplinare. Disposti i dolcetti su una teglia imburrata, si sbatte il bianco d’uovo con il quale spennellarne la superficie. Si infornano a circa 180° per un tempo compreso fra i 25 e 30 minuti.
Se è vero che la ricetta è semplice e gli ingredienti scelti contribuiscono al risultato finale, sono i piccoli segreti nella cura dell’impasto, nella successione degli ingredienti e nelle lavorazioni successive a fare la differenza. E per togliersi ogni dubbio circa la bontà del Canestrelletto di Torriglia®, basta assaggiarlo!
E se il canestrelletto vale già il viaggio fino a Torriglia, sono molte altre le attrattive offerte dal territorio circostante. Intanto il comune è compreso nel Parco Naturale Regionale dell’Antola, che prende il nome dalla montagna più alta della provincia di Genova, assai amata dai genovesi anche per la straordinaria fioritura dei narcisi (Narcissus poeticus), fra maggio e giugno. E poi il grande bacino artificiale del Brugneto, che per la sua bellezza può paragonarsi a un lago naturale, ideale per una passeggiata lungo un percorso che ne compie il periplo seguendo un sentiero di circa 14 km. In questi anni sono state organizzate alcune giornate dedicate agli sport sull’acqua che hanno consentito di sfruttare il bacino per uscite in canoa e kayak o per il battesimo della vela. Senza trascurare la pesca sportiva che vi si pratica normalmente secondo il calendario previsto dalle norme regionali e che consente, fra l’altro, ottime catture di trote, carpe e persici. I dintorni di Torriglia sono altresì ideali per tutti gli sport all’aria aperta, dall’escursionismo a piedi e a cavallo, fino ai percorsi per i bikers più esigenti, che possono anche usufruire di servizi di guida e di assistenza per il trasporto delle bici. Infine ma mai ultima l’offerta gastronomica disseminata su tutto il territorio grazie alle piccole trattorie di campagna che propongono menù appenninici imperdibili.