Olio&Basilico, le Dop liguri vanno all’attacco

Olio&Basilico, le uniche eccellenze della Liguria ad avere ottenuto la Dop, si sono unite per un progetto di promozione cofinanziata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali  per “onorare” il  “2018 Anno nazionale del cibo italiano”. Un modo per cercare di puntare i fari su due eccellenze, spesso copiate e snaturate all’estero da quello che viene chiamato “italian sounding”. Il progetto ha visto, sta vedendo, una campagna promozionale televisiva in atto nel Nord Italia, attraverso la produzione e la programmazione dello spot promozionale “Assaggia la Liguria… quella vera” sulle emittenti regionali liguri, lombarde e piemontesi per informare il pubblico televisivo sulla qualità dei due prodotti e sull’unicità del paesaggio ligure.  

 

“Sono convinto, per pluriennale esperienza, che l’impulso dato all’olivicoltura ligure dalla Denominazione di Origine Protetta Riviera Ligure, sia stato un beneficio notevole a partire proprio da chi in campagna lavora ogni giorno sul terreno. – afferma Carlo Siffredi, presidente del Consorzio – Ne consegue che la conoscenza  delle produzioni DOP da parte delle giovani generazioni non sia solo un mero esercizio formativo, ma si debba comprendere come una opportunità da seguire, come un obiettivo per il futuro, che si traduce in impegno, in occupazione, in qualità che scaturisce dal territorio ove questi ragazzi vivono e ora studiano. L’ottimizzazione della gestione agronomica riveste, infatti, un particolare rilievo per la filiera olivicola-olearia ligure”.

 

Aggiunge Mario Anfossi, presidente del Consorzio del Basilico genovese Dop: “Negli ultimi anni, dopo l’avvento della DOP, la coltura del Basilico Genovese DOP è in costante espansione in Liguria e nell’area albenganese dove ha già raggiunto i 60 ettari. La crescente attenzione da parte dell’Industria agroalimentare italiana e dai consumatori lo hanno trasformato in un elemento vincente per l’export, creando i presupposti per ulteriori sviluppi che dovranno essere sostenuti da agricoltori esperti, attenti alla qualità e alle caratteristiche tradizionali del prodotto che non deve perdere gli elementi distintivi e tipici che lo hanno reso celebre”.

 

I NUMERI DEI CONSORZI

 

OLIO DELLA RIVIERA LIGURE DOP

Il Consorzio di Tutela controlla il mercato mediante ispezioni di un agente vigilatore che opera presso i punti vendita. Questo in ragione di una intesa sottoscritta con il MIPAAF – ICQRF (Ispettorato Centrale Controllo Qualità e Repressione Frodi). Viene così ulteriormente garantito il consumatore sulla qualità degli oli DOP Riviera Ligure sugli scaffali e sono contrastate eventuali imitazioni, evocazioni ed usurpazioni della denominazione di origine. Una denominazione, 3 menzioni geografiche

La denominazione di origine protetta Riviera Ligure copre tutta la Liguria grazie alle sue tre menzioni geografiche:

– Riviera dei Fiori, per la provincia di Imperia, con oli morbidi e suadenti, espressione del predominio pressoché assoluto dell’oliva Taggiasca.

– Riviera del Ponente Savonese, per la provincia di Savona, con oli dal leggero profumo fruttato, fini e complessi, mandorlati e dal gusto vegetale, ricavati almeno per il 50% da olive Taggiasca e per il restante 50% da altre varietà liguri;

– Riviera di Levante, infine, per le province di Genova e La Spezia, con oli da olive Lavagnina, Razzola, Pignola (per almeno il 65%) e altre cultivar (per il restante 35 %), decisamente più fruttati e con piccante più pronunciato, ma sempre delicati e fragranti.

 

L’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure è rappresentato da circa 750.000 piante di olivo collocati su 2.700 ettari controllati. Le aziende attive, concretamente impegnate nell’annata di produzione, sono in media 500 tra le mille inserite nel sistema di controllo dell’olio DOP Riviera Ligure. La produzione annua di olio DOP Riviera Ligure, nelle tre menzioni geografiche (Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese e Riviera di Levante) è di circa 5.000 quintali. Si parla dunque di una media di 1 milione di bottiglie per un fatturato alla produzione di 6 milioni di Euro e di 10 milioni di Euro al consumo. Il Consorzio comprende 519 aziende consorziate: 418 olivicoltori, 29 frantoiani e 72 imbottigliatori.

 

BASILICO GENOVESE DOP

 

Il Basilico Genovese DOP è un prodotto con la protezione comunitaria della “denominazione di origine protetta” che viene attribuito agli alimenti le cui caratteristiche qualitative sono dovute essenzialmente alle peculiarità di uno specifico territorio. La certificazione è stata attribuita in seguito alla dimostrazione dell’influenza dell’ambiente e delle tecniche tradizionali di produzione tramandate nel tempo per l’ottenimento un prodotto inimitabile, ingrediente base nella ricetta del pesto genovese. Le DOP esistono per salvaguardare i prodotti originali dalle imitazioni e per impedire che le caratteristiche tradizionali del prodotto si perdano attraverso l’introduzione di metodi di produzione non tradizionali ma solamente più economici. Le aziende produttrici sono ubicate sul versante a mare del territorio della Regione Liguria con delimitazione individuabile nello spartiacque. Il Basilico Genovese DOP occupa uno spazio di eccellenza sul mercato. Si distingue infatti dalle altre produzioni di basilico provenienti da zone meno vocate o prodotte in maniera non tradizionale. Quanto previsto dalla certificazione DOP garantisce la rintracciabilità e il controllo della denominazione. Il confezionamento tradizionale in mazzetti o bouquet permette di preservare le caratteristiche qualitative del prodotto, mentre l’etichettatura indica l’azienda e il luogo di produzione. Acquistando il prodotto certificato il consumatore trova sulla confezione l’indirizzo del produttore.

Il Basilico Genovese DOP offre le seguenti garanzie:

  1. provenienza certa e rintracciabilità dell’azienda produttrice
  2. qualità nelle tecniche di produzione, in quanto è obbligatorio il rispetto del disciplinare, che prevede la coltivazione tradizionale e il confezionamento per il mercato fresco solo con piantine intere
  3. rispetto delle norme, grazie allo svolgimento di specifici controlli da parte delle Camere di Commercio.

La coltivazione del Basilico Genovese DOP può essere effettuata durante tutto l’arco dell’anno in ambiente protetto (serra) e in pieno campo. In ambiente protetto la coltivazione è obbligatoria la ventilazione continua che garantisca il ricambio d’aria e si utilizzi terreno naturale, I moderni metodi di produzione su torba, su substrato inerte o in coltura idroponica non possono essere certificati e venduti come Basilico Genovese DOP e non hanno il diritto di usufruire della notorietà del prodotto tradizionale.

Il Basilico Genovese  DOP  è rappresentato da circa 140 ettari in pieno campo, e circa 15 ettari in serra tutti controllati.

La produzione annua è di circa  1.000.000 bouquet mentre per il pieno campo è di circa 42.000 quintali.

Si tratta in media di un fatturato alla produzione di 6,5 milioni di Euro per il pieno campo e di 2  milioni di Euro per il prodotto in serra. Le aziende consorziate sono 55. Al “Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP”, aderiscono al consorzio la totalità dei produttori di Basilico Genovese DOP.

Il Consorzio svolge la sua azione a favore del prodotto destinato al consumo fresco e a quello destinato alla trasformazione. Tutti i confezionatori risultano essere anche produttori. Per quanto sia previsto dallo statuto e dalla normativa vigente non esiste nessun confezionatore “puro”, ossia che confeziona il basilico per conto di altri produttori.

 

 

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