Triora: il paese delle streghe e del pane

“Di chi è la colpa di tutto? Della penuria dei nostri raccolti e della fame delle nostre bestie? Siamo diventati poveri per colpa delle streghe”. Basta chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare: storie e leggende che si tramandano da secoli, una linea sottile tra realtà e fantasia. Un viaggio nel tempo fino alla fine del 1500. Benvenuti a Triora, il paese delle streghe. Nel borgo medioevale della provincia di Imperia a pochi chilometri dalla Francia il tempo si è fermato. Per secoli fortezza inespugnabile che garantiva sicurezza alla Repubblica di Genova oggi tra carruggi del borgo, sotto le volte e gli archi scavati nella roccia, c’è ancora aria di mistero. A dare il benvenuto a turisti e viaggiatori di passaggi nella piazzetta che porta nel centro storico, la grande statua di una strega con scopa, pentolone e pozione a portata di mano: una delle 32 donne che tra il 1587 e il 1589 proprio a Triora finirono a processo perché considerate streghe e portatrici di malattie, delle piogge acide e della morte del bestiame. Secondo la leggenda le donne si recavano di notte, preferibilmente il giovedì, a onorare il diavolo. Donne che, in realtà, erano grandi conoscitrici delle erbe e dei rimedi naturali ma vennero torturate e processate per anni. Il mistero continua ad attrarre migliaia di turisti che risalgono la valle Argentina per le feste a tema proprio in memoria delle streghe. Tra gli appuntamenti più attesi “Strigora”, la tradizionale festa in programma la domenica dopo ferragosto con spettacoli teatrali, laboratori per famiglie e giochi per bambini. E anche per l’arrivo dell’estate un weekend speciale. Tre giorni per riproporre un tema legato a storie e leggende di altre tempi. Tappa obbligata al Museo Etnostorico della Stregoneria di Triora nello storico Palazzo Stella, aperto dopo un progetto di recupero alla fine del 2016 e affidato all’istituto degli studi liguri e riconosciuto come struttura tra le più importanti d’Italia. Se resta qualche curiosità su riti e leggende d’altri tempo ecco il posto giusto attraversando la sala dedicata alle erbe e quella sui racconti delle torture per estorcere le confessioni. Ma nel borgo di montagna non sono dimenticati i piaceri della tavola. Al panificio della famiglia Asplanato, l’unico del paese, c’è il vero pane di Triora: rotondo, croccante fuori e morbido all’interno realizzato per la prima volta 60 anni fa da Angiolino seguendo una ricetta che si tramandava oralmente da generazioni. La stessa ricetta usata ancora oggi, con farina 1 e uno spolvero di crusca su cui viene adagiato la pagnotta prima della cottura. Piccoli segreti che permettono al pane di durare anche una settimana. Tra gli altri prodotti immancabili nelle tavole del paese, il bruzzo: formaggio ottenuto dalla fermentazione naturale della ricotta, le torte salate cotte sul treppiede in una teglia ricoperta da un “testu”. Infine, il turrun: noci nocciole e mandorle mescolate con miele d’alta montagna in pentole di rame. Bontà da contorno a uno dei borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club Italiano.

TRIORA (IM) 780 m slam

Come arrivare:

IN AUTO

Uscire dall’Autostrada (A10) all’altezza di Taggia Arma e seguire le indicazioni per Taggia. Prendendo la statale 548 si risale lungo la Valle Argentina. Dopo aver attraversato Badalucco e poi Molini di Triora, si risale per alcuni tornanti per arrivare alla nostra meta: TRIORA.

IN AUTOBUS

Per coloro che non desiderano utilizzare l’auto, esiste un servizio di linea Sanremo – Triora gestito da RT Riviera Trasporti  (numero verde per l’utenza 800-034771).

Feste Principali:

  • MidSummerFest: il week end più vicino al 21 giugno, solstizio d’estate
  • Strigoria: domenica dopo ferragosto
  • Halloween, la festa più sentita del Pesela notte tra il 31 ottobre e il primo Novembre

Prodotti tipici

  • Pane di Triora
  • Il formaggio Bruss o Bruzzo
  • Dolce Turrun

Da vedere:

  • Museo Etnostorico della Stregoneria
  • Parco Archeologico
  • Nella vicina Monesi impianti sciistici

Dove Dormire

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